city by alessandro baricco

city by alessandro baricco

autore:alessandro baricco [baricco, alessandro]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 0100-12-31T23:00:00+00:00


- Se vuole bene a Gould, non lo faccia.

- Signorina, quello è un ragazzino, non può andarsene in giro per il mondo così, senza

nessuno, è pericoloso andarsene in giro per il mondo, non lascerò certo che...

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- Lo so che è pericoloso, ma...

- È solo un ragazzino...

- Sì, ma non ha paura, questo è il punto, lui non ha paura, ne sono sicura. E allora non

dobbiamo averla noi. Credo che sia una questione di coraggio, capisce?

- No.

- Credo che dovremmo avere il coraggio di lasciarlo andare.

- Dice sul serio?

- Sì.

Diceva sul serio. Era convinta che Gould stesse facendo esattamente quello che aveva deciso

di fare, e quando è così non c'è molta scelta, tutto ciò che puoi fare se sei uno che sta lì intorno è

non disturbare, solo questo, disturbare il meno possibile.

Il padre di Gould disse che lei era matta.

Allora Shatzy disse - Questo non c'entra niente - e poi gli raccontò la storia dei fiumi, quella

faccenda che se un fiume deve arrivare al mare lo fa a furia di girare a destra e sinistra, quando

indubbiamente sarebbe più veloce, più pratico, andare dritti allo scopo invece di complicarsi la vita

con tutte quelle curve, ottenendo solo di allungare il cammino di tre volte tre virgola quattordici

volte, ad essere precisi come hanno appurato gli scienziati con scientifica precisione, e bella.

- È come se fossero obbligati a girare, capisce?, sembra un'assurdità, se ci pensa non può

evitare di prenderla per un'assurdità, ma il fatto è che loro devono andare avanti in quel modo,

mettendo in fila una curva dopo l'altra, e non è un modo assurdo o logico, non è né giusto né

sbagliato, è il loro modo, semplicemente, il loro modo, e basta.

Il padre di Gould se ne stette un po' zitto, a pensare. Poi disse:

- Dove ha detto di mandarglieli, quei soldi?

- Non glielo dirò nemmeno se mi lega su una testata nucleare e mi sgancia su un'isola

giapponese.

Allora non parlarono più per un bel po'. Shatzy si mise a togliere la roba dal tavolo, mentre il

padre di Gould camminava avanti e indietro, fermandosi ogni tanto davanti alle finestre, e gettando

un'occhiata fuori. A un certo punto salì al primo piano.

Shatzy poteva sentire i suoi passi sul soffitto. Lo immaginò che guardava la stanza di Gould,

e toccava gli oggetti, apriva gli armadi, prendeva le foto in mano, cose così. A un certo punto lo

sentì entrare in bagno. Sentì anche la vaschetta scrosciare e così le venne in mente Larry "Lawyer"

Gorman, e si accorse che le mancava, accidenti come le mancava. Il padre di Gould tornò giù. Andò

a sedersi sul sofà. Aveva una delle scarpe marroni slacciata, ma o non se n'era accorto o non gliene

importava un accidente.

Shatzy spense la luce in cucina. Lasciò la radio accesa, ma spense la luce, e andò a sedersi

per terra, appoggiata con la schiena al sofà. L'altro sofà, quello verde. Il padre di Gould era seduto

su quello blu. Alla radio davano le informazioni sul traffico. C'era un incidente sull'autostrada.

Nessun morto, per quel che se ne sapeva. Ma chi può mai dire.

- Mia moglie era una donna molto bella, lo sa signorina? Quando la sposai era davvero bella.



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